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Diritto privato, commerciale e amministrativo
06 Marzo 2024
Beni provento di evasione, possibile evitare la confisca
Il divieto di giustificare la legittima provenienza di un bene oggetto di confisca sul presupposto che il denaro utilizzato per acquistarlo sia provento di evasione fiscale retroagisce dal giorno 29.05.2014.
Il caso di specie trae origine dal provvedimento tramite il quale il Tribunale di Bari ha disposto la parziale restituzione di una somma di denaro oggetto di un precedente sequestro preventivo. Presentava ricorso il difensore dell’imputato deducendo violazione di legge e vizio di motivazione.
Tali vizi si configuravano a seguito dell’errata applicazione da parte del giudice del merito, che aveva ritenuto operativo il divieto di potere addurre, al fine di superare la presunzione di accumulazione illecita della ricchezza, la specifica origine di provento di evasione fiscale della somma utilizzata per l’acquisto del bene oggetto del provvedimento ablatorio.
L’art. 31 L. 161/2017 che prevedeva il divieto di cui sopra, tuttavia, non conteneva alcuna precisazione circa gli effetti temporali del divieto e non specificava la sua applicazione anche ai beni acquistati in data antecedente all’entrata in vigore della legge.
Il procedimento giungeva pertanto all’esame dei giudici della Sesta Sezione della Corte di Cassazione, e in tale sede, rilevata la presenza di un contrasto di giurisprudenza circa l’efficacia temporale del divieto di cui sopra, veniva rinviato alle Sezioni Unite per l’individuazione di un uniforme criterio applicabile anche per i futuri casi.
La questione viene risolta da parte dei giudici delle Sezioni Unite, con la sentenza 23.02.2024, n. 8052, attraverso un principio che in un certo senso individua una...