Diritto privato, commerciale e amministrativo 29 Febbraio 2024

Il futuro della nostra scuola

Riflessioni sulla prossima riforma scolastica: luci e ombre nell’ottica dell’avvicinamento al mondo del lavoro e della formazione di cittadini responsabili.

Il prossimo autunno vedrà il via l’ennesima riforma scolastica che interesserà, soprattutto, l’area superiore nelle componenti studentesca e docente. L’idea mi sembra quella, sempre prospettata, di una maggiore aderenza a percorsi formativi in grado di essere efficienti ed efficaci sul mercato del lavoro a vantaggio, naturalmente, della possibilità di impiego dei diplomati e di potenziamento professionale delle imprese. Per gli istituti afferenti al settore tecnologico-professionale si riduce a 4 anni il percorso verso il diploma, con la possibilità di specializzazione di altri due anni presso i cosiddetti IT Accademy. Per gli istituti tecnici e professionali si parla di internazionalizzazione, di riduzione delle materie a carattere generale, di potenziamento di quelle di indirizzo e di un maggior collegamento con il mondo produttivo mediante varie forme di collaborazione con imprese, laboratori, centri di ricerca ed università. Il mondo dei licei vedrà l’introduzione, ma probabilmente a partire dal 2025, dei contenuti del Made in Italy. Letta così la riforma mostra buone intenzioni sul lato del raccordo scuola/lavoro, posto che la velocità tecnologica comporterà sempre una carenza formativa da completare con l’esperienza diretta nei luoghi di lavoro. Alcuni rilievi sorgono comunque spontanei, vista l’esperienza delle precedenti riforme. Per esempio, lo spezzettamento...

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