Enti locali 03 Maggio 2019

IVA degli enti locali tra fatture elettroniche e corrispettivi


L'obbligo di fatturazione elettronica introdotto dal 1.01.2019 per le operazioni nei confronti di soggetti “privati” (operatori economici e consumatori finali) ha messo in difficoltà gli enti locali, notoriamente soggetti passivi IVA assai complessi. Anche per i revisori dei conti torna utile fare il punto sulla “rivoluzione” dei documenti IVA, considerati gli specifici obblighi di vigilanza a loro carico sugli adempienti fiscali (art. 239, c. 1, lett. c, D.Lgs. 267/00). Obblighi all'attenzione dei “Principi di vigilanza e controllo dell'organo di revisione degli enti locali”, redatti dal CNDCEC, tanto che alla materia è dedicato un apposito documento (n. 11). Va precisato che nulla muta con riferimento alla fatturaPA. Le amministrazioni destinatarie continuano a ricevere i documenti fiscali secondo le norme vigenti e le modalità in essere dal 31.03.2015 (D.M. 55/2013): tramite il sistema SdI, ricevono fatturePA (che sarà presto oggetto, ex D.Lgs. 148/2018 di restyling tecnico per effetto dell'adeguamento alla normativa comunitaria) da qualsiasi fornitore con partita IVA italiana; emettono e-fattura nei confronti dei clienti “privati”, nonché fatturaPA nei confronti di clienti Pubbliche amministrazioni. Peculiare, per gli enti locali che erogano una moltitudine di servizi rilevanti IVA ai consumatori finali di tipo scolastico, educativo, assistenziale, ricreativo, ecc.,...

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