Diritto privato, commerciale e amministrativo 22 Gennaio 2024

Patti successori: simulazione e nullità

È nulla la transazione con la quale uno dei futuri eredi, quando è ancora in vita il de cuius, rinuncia a vantare diritti sulla futura successione, incluso il diritto di far accertare la natura simulata degli atti di disposizione posti in essere dal de cuius in quanto idonei a dissimulare una donazione.

Una recente sentenza della Suprema Corte ha analizzato l’interessante caso di una successione a seguito della quale i figli avevano convenuto in giudizio la madre per regolamentare i rapporti successori dell’eredità paterna. Il giudizio era stato risolto con 2 differenti atti di conciliazione giudiziale: il primo avvenuto tra la figlia e la madre, che aveva visto l’attribuzione alla prima di cespiti immobiliari per l’importo corrispondente alla quota alla medesima spettante, con rinuncia ad ingerirsi nella divisione del restante asse ereditario; il secondo avvenuto tra il figlio e la madre, nel quale era stato diviso il restante asse ereditario con attribuzione al figlio della nuda proprietà dei cespiti immobiliari e alla madre dell’usufrutto. Alla morte della madre, la figlia aveva convenuto in giudizio il fratello, ritenendo che l’accordo transattivo stipulato fra il medesimo e la madre fosse simulato, integrando una donazione al figlio degli immobili rientranti nella quota ereditaria della madre, lesivo della sua quota di legittima. I giudici di merito avevano rigettato la domanda in forza dell’espressa rinuncia a contestare la divisione avvenuta tra madre e fratello, in fase di conciliazione. A fronte di tale espressa e incondizionata rinuncia a ulteriori pretese sulla successione del padre, la madre e il figlio erano liberi di disporre come ritenuto e pertanto quelle modalità non potevano essere...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.