HomepageDirittoDiritto privato, commerciale e amministrativoRibadito il primato del diritto comunitario su quello nazionale
Diritto privato, commerciale e amministrativo
16 Gennaio 2024
Ribadito il primato del diritto comunitario su quello nazionale
La Corte di giustizia comunitaria è stata investita della rilevante questione pregiudiziale se costituisca una violazione il fatto che l’organo giurisdizionale di uno Stato membro che decide in ultima istanza faccia valere le proprie anteriori sentenze in luogo del diritto dell’Unione.
Il Giudice Europeo (sentenza 11.01.2024, causa C-537/22) ha statuito che il principio del primato del diritto dell’Unione sancisce la sua preminenza sul diritto degli Stati membri. Tale principio impone pertanto a tutte le istituzioni degli Stati membri di dare pieno effetto alle varie norme dell’Unione, dato che il diritto degli Stati membri non può sminuire l’efficacia riconosciuta a tali varie norme nel territorio di detti Stati. Ne discende che, in forza del principio del primato del diritto dell’Unione, il fatto che uno Stato membro invochi disposizioni di diritto nazionale, quand’anche di rango costituzionale, non può pregiudicare l’unità e l’efficacia del diritto dell’Unione.
Ineccepibile il principio di tale primato sancito dalla Corte UE e, allo scopo di rimarcare il ruolo gerarchico delle sentenze della Corte di Giustizia, si deve considerare come “la Comunità europea abbia costituito un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo del diritto internazionale, nei confronti del quale gli Stati membri hanno rinunciato ai loro poteri sovrani”. Tale ordinamento al quale appartengono sia il Trattato di Roma, sia il diritto comunitario derivato, è indipendente e autonomo rispetto agli ordinamenti giuridici degli Stati membri, nel senso che non deriva da questi ultimi, pur essendo integrato in essi, e tale autonomia costituisce il fondamento teorico da cui derivano le 2...