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Diritto privato, commerciale e amministrativo
20 Gennaio 2024
Spetta alla Cassazione il giudizio sulla presunzione
La Cassazione (ordinanza 27.12.2023, n. 36004) ammette la propria competenza di giudizio sul valore indiziario delle presunzioni, ma solo come violazione di legge ai sensi dell’art. 360, n. 3 c.p.c. e non per provocare un nuovo riesame delle prove.
Per la Corte di Cassazione, qualora il giudice di merito sussuma erroneamente sotto i 3 caratteri caratterizzanti la presunzione (gravità, precisione, concordanza) fatti concreti che non sono invece rispondenti a quei requisiti, il relativo ragionamento è censurabile in base all’art. 360, n. 3 c.p.c. e non in base al n. 5, competendo alla Cassazione controllare se la norma dell’art. 2729 c.c., oltre a essere applicata esattamente a livello di declinazione astratta, lo sia stata anche sotto il profilo dell’applicazione concreta. Per restare nell’ambito della violazione di legge, la critica deve concentrarsi sull’insussistenza dell’indicata struttura ternaria della presunzione nel ragionamento condotto nella sentenza impugnata, mentre non può svolgere argomentazioni dirette a negarne la plausibilità, criticando la ricostruzione del fatto ed evocando magari altri fatti che non risultino dalla motivazione, vizio valutabile, ove del caso, nei limiti di ammissibilità di cui all’art. 360, c. 5 c.p.c. (così Cass. n. 18611/2021).
Tale censura ha già trovato avvallo nelle statuizioni contenute nella sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite 7.04.2014, n. 8053, che si è pronunciata proprio in ordine all’interpretazione delle modifiche introdotte al Codice di procedura civile dall’art. 54 D.L. 83/2012 (convertito nella L. 134/2012), con particolare riferimento ai...