Consulenza aziendale, commerciale e marketing 03 Novembre 2025

Accordo raggiunto: siamo certi che poi andrà tutto bene?

Una firma o una stretta di mano siglano un accordo. Ma a distanza di tempo, una delle parti si sente svantaggiata o raggirata. Con il risultato che non rispetterà l’accordo o vorrà rinegoziarlo. Si poteva prevenire questa situazione?

La trattativa sembra andata bene, si è parlato, si è discusso, sono state proposte alcune soluzioni e, finalmente, le 2 parti si accordano e si stringono la mano: negoziazione terminata. Tutto bene? Forse. O forse no...Ora nasce un problema che molti sottovalutano: perché una negoziazione vada davvero a buon fine, occorre che entrambe le parti siano soddisfatte anche a distanza di tempo.Secondo i dettami dell'Harvard Negotiation Project, bisogna che ognuna delle parti non solo abbia risolto il proprio problema, ma ritenga anche di aver avuto un vantaggio, immediato e/o futuro.Questa sarebbe la soluzione ideale, tuttavia mi capita abbastanza di frequente vedere che le parti raggiungono un accordo poi, a distanza di tempo, una delle 2 parti si renda conto che l'accordo è estremamente sbilanciato e non diventa più conveniente. Qui nascono i problemi. Se la controparte danneggiata non dice nulla, si sentirà ingannata e cambierà consulente o fornitore appena possibile. Se tentasse di far valere le proprie ragioni, la controparte potrebbe affermare: “Abbia pazienza, ma lei hai accettato l'accordo e ora deve rispettarlo!”In caso, per esempio, di una compravendita, l'accettazione dell'accordo viene sigillata da una firma e la firma, anche da un punto di vista legale, diventa una cosa assolutamente impegnativa.In entrambi casi, il rischio di un contenzioso, di un'accalorata protesta, di una vendetta o di un forte scontro (verbale, legale o ... fisico) potrebbe avere...

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