Quando si parla di affari, vale la pena ricordare un famoso adagio che recita: “Non esiste il pranzo gratis”. Tuttavia, l’esperienza ha insegnato ad ognuno di noi che un omaggio è davvero gratuito solo in rarissimi casi.
Cosa pensiamo quando vediamo un cartello posto fuori da un locale che promette di potere usare liberamente il WiFi? Semplicemente che si potrà accedere al Web consumando un pasto o una bevanda. Ma non è sempre così.
Alcuni esercenti richiedono di creare un account e di fornire nome e indirizzo e-mail. Questo significa che non è davvero “gratis”, perché esiste un costo occulto, anche se non monetario: essere costretti a ricevere da quel giorno decine di e-mail moleste.
La reazione a una falsa offerta gratuita varia da persona a persona e da situazione a situazione, ma si tratta in ogni caso di una vicenda che cambia totalmente l'esperienza del cliente.
Se si vuole mitigare l’impatto negativo un’offerta che non è davvero gratuita, bisogna specificare i limiti di quel servizio. Se si richiede qualcosa in cambio, va subito chiarito. Se si esige un indirizzo e-mail per inviare comunicazioni in futuro, va spiegato il motivo, senza indugiare.
Le persone rispondono molto meglio quando si è aperti e onesti con loro. Nella situazione precedente, ad esempio, va comunicato che non si ha intenzione di vendere i loro dati, che non riceveranno annunci da terze...