Bandi, agevolazioni, bonus, contributi a fondo perduto 10 Dicembre 2025

Agricoltura e pesca: dal 2026 investimenti agevolati fino al 40%

Lo Stato vara una misura volta ad ammodernare le imprese agricole e della pesca, con un credito d’imposta valevole per investimenti durante il corso del 2026.

Sarà il credito d’imposta “superstite” più importante del 2026. Mentre, infatti, la legge di Bilancio va di fatto a cancellare i tax credit legati a 4.0 e 5.0, sostituendoli con ammortamenti maggiorati dei beni, sul settore delle imprese agricole, ittiche e dell’acquacoltura, questa misura avrà addirittura un valore del 40% sull’investimento. Il tutto per agevolare chi investe in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, per innovare e digitalizzare la propria attività produttiva.

Nel corso dell’anno solare 2026, le imprese del settore agricolo che opteranno per questi investimenti sostenendoli in toto (oppure pagando almeno un acconto del 20% entro fine anno) potranno vedersi riconoscere un credito d’imposta fino a un milione di euro. L’agevolazione è cumulabile con altri incentivi, purché non si superi il costo complessivo sostenuto.
Il credito, utilizzabile solo in compensazione, comporterà per le imprese la conservazione di tutta la documentazione a riprova della correttezza di ogni passaggio legato all’investimento. Le fatture e i documenti devono riportare il riferimento esplicito all’articolo della legge che concede l’agevolazione ed è inoltre richiesta una certificazione contabile che attesti la conformità delle spese alla contabilità aziendale, rilasciata da un revisore legale o società di revisione iscritta al registro ufficiale. I costi di questa certificazione, qualora le imprese non ne siano già obbligate, sono anch’essi agevolabili, fino a un massimo di 5.000 euro.

L’obiettivo di questa misura è diretto a favorire l’innovazione tecnologica e la competitività del settore agricolo e della pesca italiano, sostenendo l’acquisto di macchinari, attrezzature e software utili alla modernizzazione delle imprese. Un settore che da sempre rimane piuttosto restio all’innovazione, ma che ora può godere di un (buon) motivo in più per svilupparsi e stare al passo con i tempi.
Un decreto interministeriale chiarirà presto (entro massimo 60 giorni dall’approvazione della legge) tutti gli estremi operativi dell’agevolazione.