La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 22674/2024, pubblicata il 12.08.2024, ha gettato nuova luce su una questione di rilevante interesse per il settore agrituristico italiano: la classificazione fiscale dei fabbricati strumentali all'attività agrituristica. La pronuncia della Suprema Corte ha stabilito un principio fondamentale, affermando che i fabbricati destinati all'attività agrituristica devono essere considerati rurali a fini fiscali, indipendentemente dalla loro classificazione catastale, anche se rientrano nelle categorie di lusso.Il caso in esame riguardava una società agricola toscana, proprietaria di un immobile destinato all'attività agrituristica ma censito in catasto nella categoria A/8 (abitazioni in ville). La società si era vista negare il rimborso dell'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) per gli anni dal 2009 al 2013, sulla base del presupposto che l'immobile, essendo classificato come "di lusso", non potesse godere del riconoscimento di ruralità.La Cassazione, con questa sentenza, ha ribaltato le precedenti decisioni delle commissioni tributarie, fornendo un'interpretazione chiara e inequivocabile della normativa vigente. I giudici hanno sottolineato che, per quanto riguarda i fabbricati strumentali all'attività agricola, inclusa quella agrituristica, si deve fare riferimento all'art. 9, c. 3-bis D.L. 557/1993, e non al c. 3 dello stesso articolo che riguarda invece i fabbricati rurali ad uso abitativo.Questa distinzione è cruciale....