Coop e terzo settore 20 Gennaio 2023

ASD: decommercializzazione solo se si rispettano i requisiti

In linea con quanto sostanzialmente già affermato dalla giurisprudenza, è riqualificabile come società di fatto l’ente che svolge l’attività in forma commerciale senza la partecipazione alla vita associativa, con tassazione conseguente.

L’ordinanza della Corte di Cassazione 11.01.2023, n. 546 assume un’importanza fondamentale nel panorama utile a definire gli scenari di operatività del mondo associativo, che va ben oltre il contenuto del merito specifico valutato. Infatti, benché la decisione si riferisca a un caso che vede coinvolta un’associazione sportiva dilettantistica, le argomentazioni in essa contenute possono applicarsi più in generale a tutti gli enti non commerciali funzionanti in forma di associazione, in particolare a quelle non aventi personalità giuridica dove in tema di responsabilità è ancora prevista (seppure in parte mitigata in caso di ETS) l’applicazione dell’art. 38 c.c. Circostanza fondamentale: l’ordinanza enuncia un c.d. “principio di diritto”, vincolante per i giudici e le Corti coinvolte nel processo e, anche se non in forma vincolante, tale da indurre a valutazioni conformi anche giudici di altri procedimenti nei quali si dovessero trattare casi simili. La causa da cui discende la decisione trae fondamento da un accertamento emanato dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica, priva di personalità giuridica, con il quale non solo veniva attribuita all’ente la qualifica di ente commerciale, ma, compiendo un ulteriore sforzo argomentativo, si giunge alla riqualificazione in termini soggettivi dello stesso quale...

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