Coop e terzo settore 27 Agosto 2021

ASD e prevalenza dell'attività commerciale

La Corte di Cassazione torna sul tema e sulla conseguente perdita di qualifica di ente non commerciale

A pochi mesi dalla sentenza 526/2021 pronunciata dalla Sezione V della Corte di Cassazione, riguardante lo svolgimento di attività commerciale in via principale da parte di un ente religioso e la perdita della qualifica di ente non commerciale come conseguenza di questa prevalenza rispetto ai ricavi istituzionali nonostante le previsioni dell’art. 149, c. 4, TUIR, la Corte di Cassazione torna sul tema pronunciandosi in merito alle contestazioni mosse dall’Agenzia delle Entrate a un'associazione sportiva dilettantistica titolare di partita Iva. Ricordiamo in premessa che l’art. 149, D.P.R. 917/1986 prevede che “indipendentemente dalle previsioni statutarie, l’ente perde la qualifica di ente non commerciale qualora eserciti prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d'imposta.” Il comma successivo elenca ulteriori parametri ai fini della qualificazione commerciale dell’ente, ma l’ultimo comma sancisce che “le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili ed alle associazioni sportive dilettantistiche”. In base al dettato normativo, nel corso degli anni molti sodalizi sportivi hanno svolto attività commerciale prevalente rispetto a quella istituzionale, notoriamente grazie agli incassi delle sponsorizzazioni. Tramite i ricavi di questa natura, ASD e SSD finanziano l’attività...

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