Il Codice del Terzo settore aveva escluso per le associazioni ETS (art. 89, c. 1, lett. a) l'applicazione dell'art. 148, quindi anche la “decommercializzazione” delle attività svolte nei confronti dei soci dietro corrispettivi specifici di cui all'art. 148, c. 3 del T.U.I.R, rinviando, peraltro, l'applicazione della norma all'entrata in vigore della riforma. Così come veniva previsto per gli enti associativi non ETS, che l'art. 148, c. 3 del Tuir, come modificato dall'art. 89, c. 4 del CTS, rimanesse in vigore solo per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose e sportive dilettantistiche.
L'art. 14, c. 1 L. 28.06.2019, n. 58, che ha convertito il D.L. 34/2019 (c.d. decreto Crescita), modifica l'art. 148, c. 3 del TUIR, stabilendo che: “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona, non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti associati e partecipanti”. L'art. 14, c. 2, tuttavia, novellando l'art. 89, c. 4 del CTS, ha escluso (per quanto riguarda gli ETS) dall'ambito di applicazione dell'art. 148 , c. 3 del TUIR delineato dal precedente c. 1, le associazioni culturali, di promozione...