Coop e terzo settore 18 Novembre 2020

Associazioni sportive e agevolazioni: quando prevale la sostanza

L’applicazione del regime di favore prescritto per le ASD non dipende dall’elemento formale della veste giuridica assunta, ma dall'attività effettivamente svolta.

Sembra oramai un principio assodato che l’applicazione del regime fiscale agevolato delle associazioni sportive dilettantistiche non può essere correlato al solo elemento formale che si desume dalla veste giuridica assunta. Al contrario, è essenziale porre l’attenzione sull’effettivo svolgimento di attività senza fine di lucro e l’onere di fornire piena prova della mancanza di intenti lucrativi è considerato di esclusiva spettanza del contribuente, senza che si possa ritenere sufficiente il dato della mera affiliazione alle federazioni sportive e al CONI, nonostante viene ritenuto un fattore decisivo. È questo, in sintesi, il principio ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 30.10.2020, n. 24084. Le associazioni sportive e in genere tutti gli enti che operano nel settore dilettantistico rappresentano una realtà di spicco dal punto di vista sociale e il trattamento tributario di cui godono tali enti è sempre sotto la lente di ingrandimento del Fisco. In pratica, la normativa di favore riservata alle ASD senza scopo di lucro riguarda le agevolazioni dell’art. 148 del TUIR, ossia una sorta di pragmatica decommercializzazione delle attività poste in essere in attuazione degli scopi istituzionali, al ricorrere di determinati presupposti espressamente sanciti e ai fini delle imposte sui redditi. Il punto cruciale che impegna dottrina e giurisprudenza sta nel concetto di...

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