Per chi non lo sapesse, il marketing nativo è una forma di marketing dei contenuti in cui gli annunci pubblicitari sono mescolati ad articoli e storie: in pratica gli annunci sono fatti per sembrare parte del sito, anche per quanto riguarda lo stile. L’obiettivo è evitare di essere invadenti, risultando al contempo più coerenti agli interessi degli utenti. Questi testi o immagini mirano a essere informativi, forniscono soluzioni e raccomandazioni nei tempi e nei modi graditi al cliente potenziale.
Questo marketing non vuole indurre i lettori a credere che non stanno guardando una pubblicità, ma va oltre la semplice esibizione di un cartello che recita, ad esempio: "Addobbi natalizi a 5,99 euro il paio”. Per le aziende, il marketing nativo garantisce anche un modo per guadagnare maggiore fedeltà dei clienti grazie a un’esperienza più preziosa e meno fastidiosa.
Al centro della pubblicità nativa c’è quindi l’idea di posizionare gli annunci in un contesto in cui si adattano naturalmente. La pubblicità nativa assomiglia a tutti gli altri messaggi e contenuti che la circondano e, soprattutto nei casi in cui l’obiettivo è la notorietà del marchio, non si vedono le parole comuni in cui ci si imbatte negli spot tradizionali (acquista, iscriviti, clicca, ecc.).
Spesso, mentre navighiamo su piattaforme di social media o siti web, ci appaiono post con titoli come...