Cassazione, Riforma dello Sport e compensi sportivi nel 2022
La Corte di Cassazione ha emanato numerose pronunce delimitando con sempre maggior precisione l’ambito di legittimità dei compensi sportivi e anticipando il contenuto della Riforma dello sport.
I c.d. “Compensi sportivi” sono uno strumento che in questi anni ha garantito agli enti sportivi un’elevata flessibilità nella corresponsione di emolumenti e compensi al personale sportivo del proprio sodalizio, spesso abusando delle agevolazioni previste dalla normativa di favore.
Tali agevolazioni si possono riassumere, in maniera molto sintetica, nell’esenzione da imposte, contributi e oneri assicurativi per i compensi erogati ai sensi dell’art. 67, c. 1, lett. m) D.P.R. 917/1986 nel limite di 10.000 euro come previsto dal successivo art. 69 e senza la necessità di effettuare alcuna comunicazione preventiva o altri adempimenti amministrativi per l’instaurazione del rapporto di collaborazione con la sola eccezione dei compensi amministrativo-gestionali.
Questa estrema semplificazione negli adempimenti da un lato e l’assenza di ogni costo a carico delle ASD e SSD ha comportato un proliferare di contratti sportivi senza che né la Circolare Enpals 13/2006 né la successiva circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro n. 1/2016 siano riuscite a costruire un ambito di legittimità rispettato dai sodalizi sportivi.
Nel corso di dicembre 2021 e gennaio 2022 la Cassazione ha emanato una ventina di ordinanze e sentenze nell’ambito di contenziosi in essere in relazione alla posizione contributiva sia di istruttori sportivi che, in alcuni casi, anche di collaboratori...