Gli studi professionali stanno vivendo dalla pandemia una vera e propria emorragia di giovani (anche le aziende, comunque non se la passano benissimo da questo punto di vista), che mostrano una disaffezione verso i lavori tradizionali e verso le libere professioni, in particolare. Come invertire questo trend e attrarre giovani talenti nel proprio studio professionale? Partiamo da un presupposto: l'errore più grande che possiamo fare è credere che tutto dipenda dalla retribuzione. I giovani della Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) e in buona parte anche i Millennials (nati tra il 1982 e il 1996) hanno una visione del lavoro profondamente diversa rispetto al passato. Il denaro per loro conta, certo, ma non è più l'elemento determinante.Proviamo a riassumere, dunque, le 3 leve strategiche su cui far perno nei colloqui di selezione per “catturare” l’interesse di un giovane promettente.Progetto di studio e piano di crescita - I giovani che vogliono intraprendere il percorso professionale hanno bisogno di un progetto di studio di cui sentirsi parte e di un progetto personale di crescita. Durante il colloquio è, dunque, essenziale illustrare al candidato il progetto dello studio e il suo specifico percorso di crescita che lo studio permette. In particolare, vanno evidenziate: le opportunità di formazione tecnica (hard skills) e manageriale (soft skills); la possibilità di seguire progetti innovativi e interessanti sin da subito al fianco di figure senior;...