Quando è legittimo recedere - Il professionista può recedere per giusta causa (art. 2237 c.c.), ad esempio in caso di morosità protratta. Deve però evitare danni al cliente, dando un preavviso congruo (30-60 giorni) per consentire la sostituzione e rispettare scadenze fiscali. Il recesso va comunicato formalmente via PEC, indicando: motivazioni (inadempienza economica), credito vantato, termini di cessazione del mandato.Timing strategico della comunicazione - La sospensione dei servizi va gestita con attenzione. Recedere vicino a scadenze fiscali (dichiarazioni, F24, bilanci) può comportare rischi legali. Il momento ideale è dopo la chiusura di un periodo fiscale. La comunicazione deve includere: contestazione formale con dettaglio fatture insolute, intimazione di pagamento (15-30 giorni), preavviso di cessazione servizi, disponibilità al trasferimento documentale.Cliente moroso che recede: come agire - Se il cliente recede con debiti pendenti, il professionista non può trattenere i documenti, ma può subordinare il rilascio completo al saldo. Azioni consigliate: presa d’atto via PEC, riepilogo analitico delle fatture insolute, richiesta di saldo prima del trasferimento, rilascio immediato dei documenti essenziali, trattenimento copie per tutela legale.Strumenti giuridici: decreto ingiuntivo e pignoramento - Dopo la cessazione, agire rapidamente: i crediti si prescrivono in 3 anni (incarico non scritto) o 10 anni (incarico scritto, art. 2956 c.c.). Percorso:...