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IVA
11 Dicembre 2023
Come sanare l’erronea applicazione del regime ordinario
In caso di inversione contabile applicata a operazioni erroneamente ritenute imponibili, la presentazione di una integrativa non è sufficiente, dovendo essere accompagnata dalle rettifiche delle annotazioni effettuate in precedenza e dal versamento delle sanzioni.
Con la risposta all’interpello 28.11.2023, n. 469 l’Agenzia delle Entrate, pur riferendosi al caso specifico di una compravendita intra-UE di gasolio, ha fornito alcune interessanti indicazioni aventi portata generale.
Il caso è quello di una società non residente operante nel trading di prodotti petroliferi, registrata ai fini Iva in Italia con partita Iva inclusa nell’archivio Vies, che acquistava e vendeva gasolio destinato a essere utilizzato come carburante per autotrazione. Nello specifico, la società italiana ha acquistato carburante da una raffineria stabilita in Grecia e ha rivenduto il prodotto a una società inglese tramite una cessione con partita Iva italiana che, a sua volta, l’ha rivenduto a una terza società. Il prodotto è stato posto in regime di sospensione d’accisa in un deposito fiscale greco ed è stato, poi, spedito a un deposito fiscale italiano.
Ritenendo di non poter trovare applicazione il regime di sospensione d’imposta previsto dall’art. 1, c. 939 L. 205/2017, l’istante ha integrato la fattura ricevuta dalla società greca e ha emesso fattura nei confronti del successivo cessionario applicando l’Iva. Successivamente, a seguito di aggiustamento del prezzo, lo stesso ha emesso una nota di credito per imponibile e Iva. L’Iva è confluita nella dichiarazione Iva e, avendo la società posto in essere solo cessioni soggette a...