In relazione alla possibilità di richiedere i contributi a fondo perduto, l'art. 25 D.L. 34/2020, al comma 1, traccia un perimetro soggettivo strettamente connesso alla presenza di alcune tipologie di reddito di cui al D.P.R. 917/1986 (TUIR); tra queste, è ricompreso il reddito di impresa.
Da una lettura approfondita della relazione illustrativa al D.L. 34/2020, si evince che tra i soggetti indicati al comma 1, rientrano quali possibili beneficiari del contributo, alle condizioni previste dalla disposizione, anche gli enti non commerciali, compresi gli ETS (enti del Terzo settore) e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.
L'eventuale contributo spetterebbe quindi a condizione che l'ente, oltre all'attività istituzionale, eserciti anche un'attività commerciale e sia quindi titolare di partita Iva e che, ai sensi del comma 4, l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi relativi a tale attività, maturati del mese di aprile 2020 sia inferiore ai 2/3 dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Per la verifica delle percentuali del contributo di cui al comma 5, il riferimento è sempre al fatturato e ai corrispettivi relativi all'attività commerciale.