Coop e capitale sociale, i limiti per dividendi e aumento gratuito
In conseguenza del prolungamento della stagione delle assemblee di approvazione del bilancio 2019, si potrà applicare il limite massimo che fa riferimento al tasso dell'ultima recentissima emissione di buoni postali fruttiferi.
Il capitale sociale delle società cooperative soffre limitazioni sia nell'entità massima (euro 100.000) che possono detenere i soci persone fisiche ai sensi dell'art. 2525 C.C. e sia, soprattutto, nella remunerazione e nella rivalutazione, condizioni che rendono rara la corresponsione di dividendi e la rivalutazione. L'individuazione dell'entità massima consentita per i dividendi e la rivalutazione è tutt'altro che agevole: per i dividendi, dipende dalla remunerazione spettante ai detentori dei buoni postali fruttiferi e per la rivalutazione, è legata all'indice annuo Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. La stagione delle assemblee di approvazione dei bilanci, approfittando anche del suo prolungamento in conseguenza dell'emergenza da coronavirus, offre l'occasione per fare il punto alla luce della nuova recentissima emissione dei buoni postali.
Sui dividendi dispone l'art. 2514, c. 1, lett. a), C.C., secondo il quale le cooperative a mutualità prevalente possono distribuire dividendi nei limiti dell'interesse massimo dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5 punti rispetto al capitale effettivamente versato. Per l'utile del bilancio 2019 in approvazione dopo l'8.05.2020 si dovrà fare riferimento all'ultima emissione dei buoni postali fruttiferi, la n. TF120A200508 che, con decorrenza da tale data, fissa al 1,75% il tasso di interesse...