Coop e commercialisti illustrano la ritenuta leggera sui ristorni
In un recente documento l'Alleanza delle cooperative italiane e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili hanno illustrato le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2021.
Il “Gruppo di lavoro cooperative” costituito tra l'Alleanza delle cooperative italiane e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha recentemente preso in esame la novità introdotta dalla legge di Bilancio 2021 (art. 1, cc. 42 e 43) che consente alle società cooperative di applicare una ritenuta d'acconto più leggera ai ristorni imputati a capitale sociale.
In sostanza, la novella prevede l'introduzione di un regime alternativo, in sostituzione al meccanismo della sospensione e della tassazione al 26%, consentendo l'immediato assoggettamento a imposta dei ristorni destinati ad aumento del capitale sociale (quindi all'atto della loro attribuzione), ma con l'applicazione di una ritenuta ridotta del 12,50% a titolo d'imposta.
La misura, che è facoltativa e richiede una specifica delibera assembleare, si applica solo ai ristorni attribuiti ai soci persone fisiche, escludendo gli imprenditori e i detentori di partecipazione qualificata; può essere applicata anche allo stock di capitale incrementato negli anni precedenti.
Un primo chiarimento offerto dal documento riguarda gli effetti vincolanti per i soci della delibera assembleare che prevede che i ristorni imputati a capitale siano sottoposti alla ritenuta del 12,50%, a titolo di imposta. L'assemblea è libera di decidere se ricorrere o meno alla facoltà introdotta, ma qualora decidesse di avvalersene...