Coop e terzo settore 12 Agosto 2020

Covid- 19, mutualità prevalente a rischio

Tre mesi di inattività "causa pandemia" possono determinare delle conseguenze negative in ordine al raggiungimento della mutualità prevalente. Si tratta delle condizioni previste dall’art. 2513 C.C. in base alle quali le coop devono operare prevalentemente con i soci

La norma è strutturata distinguendo le cooperative che operano a monte della compagine sociale le quali devono fornire prevalentemente beni e servizi ai soci, quelle di lavoro per le quali il costo del lavoro deve essere sostenuto prevalentemente con i soci e quelle che operano a valle che devono ricevere beni e servizi prevalentemente dai soci. L’inattività generale ha ovviamente compromesso le operazioni svolte con i soci ed ove nel trimestre maledetto l’attività fosse stata normalmente concentrata con i soci a scapito di altri periodi si può compromettere il raggiungimento del 51%. Ad esempio, le coop di servizi o di fornitura di beni che nei tre mesi del blocco delle attività per la pandemia, non hanno fornito nulla ai soci e che ora per smaltire le rimanenze incentivano anche le vendite a terzi sacrificano inevitabilmente la mutualità prevalente. Queste situazioni si possono presentare in tutte le varie tipologie di cooperativa comprese quelle di lavoro. Si ricorda che il decreto ministeriale 30.12.2005 dispone che nel caso in cui la cooperativa perda le condizioni di mutualità prevalente a causa di calamità naturali e avversità atmosferiche di carattere eccezionale dichiarate dalle autorità competenti, che abbiano portato danni alle colture ed alle infrastrutture ed agli impianti produttivi, il periodo relativo ai due esercizi del c. 1 dell’art. 2545-octies inizia a decorrere dal...

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