Estero 04 Settembre 2024

Dac 7, gli Stati UE si scambiano informazioni sulle transazioni online

Il difficile accertamento delle attività economiche generate attraverso vendite di beni e servizi sulle piattaforme digitali, compreso l’affitto di beni immobili, ha trovato in Europa unità di intenti della varie Amministrazioni Finanziarie.

Al fine di intercettare fenomeni di evasione o elusione tributaria, realizzati mediante lo sfruttamento delle nuove tecnologie quali le piattaforme digitali, difficilmente accertabili da parte delle Amministrazioni fiscali degli Stati, l’UE ha emanato la Direttiva Ue 2021/514, c.d. Dac7, concernente lo scambio automatico delle informazioni nel settore fiscale fornite dai gestori di piattaforme online. A tal uopo la Direttiva pone a carico dei gestori delle piattaforme digitali una serie di obblighi, tra i quali la registrazione presso l’Amministrazione Finanziaria del proprio Paese di residenza fiscale e la raccolta e la trasmissione di dati concernenti le transazioni. Le Amministrazioni, a loro volta, hanno l’obbligo di scambiarsi in automatico le informazioni raccolte, generando così una trasparenza utile all’accertamento tributario. In virtù di ciò e delle regole stabilite dal D.Lgs. 32/2023, che ha dato attuazione alla direttiva Ue 2021/514, in Italia, ogni anno, entro il 31.01, i gestori delle piattaforme digitali residenti e i Foreign Platform Operator (FPO), “gestori di piattaforma non residenti a fini fiscali, né costituiti o gestiti in uno Stato membro, privi di una stabile organizzazione in uno Stato membro, ma che facilitano l’esecuzione di un’attività pertinente da parte di venditori oggetto di comunicazione o di un’attività pertinente che comporta la locazione di beni...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.