Il pensiero torna alla terribile alluvione di maggio 2023. Sono passati solo 16 mesi, ma l’Emilia-Romagna è ripiombata in un incubo che sembra non avere una fine.Le piogge intense che hanno colpito la Regione hanno messo in ginocchio, ancora una volta, interi Paesi.Le campagne e le numerose colture hanno subito ulteriori danni che si aggiungono a quelli dell’anno scorso.Si stima siano 3.500 le imprese colpite. Molte di queste si preparano a perdere parte del raccolto per il secondo anno consecutivo e sui bilanci pesano i lunghi tempi di erogazione dei ristori.La situazione metereologica è in continua evoluzione. Ai campi sommersi, che rimarranno allagati per giorni anche dopo la fine del maltempo, si aggiunge il rischio di frane e smottamenti nelle zone collinari e montuose. Le colture di pomodoro, soia e bietola saranno probabilmente le più penalizzate. Il pomodoro, infatti, subirà un calo sia nella qualità che nelle quantità. Ha già sofferto, da un lato, a causa della stagione estiva eccessivamente calda che ne ha compromesso la resa e, dall’altro, la mancata possibilità di raccolta nei prossimi giorni a causa del terreno impraticabile ne andrà a causare una minore bontà.La soia, che per il 90% è ancora da raccogliere, rischia di vedere una drastica riduzione della produzione. Le bietole, ancora in campo, subiranno un calo della polarizzazione con un impatto diretto sulla qualità e sui ricavi dei produttori.La pioggia caduta è destinata ad influire...