Coop e terzo settore 23 Gennaio 2023

Distribuzione indiretta di utili negli enti del Terzo settore (ETS)

Uno degli aspetti caratterizzanti la riforma del Terzo settore è il divieto di distribuzione, anche indiretta, di utili e avanzi di gestione. L’interpretazione della norma pone alcune problematiche applicative.

Con riferimento agli enti del Terzo settore si intende esaminare la problematica delicata della distribuzione indiretta di utili relativamente a due fattispecie: il compenso agli amministratori, sindaci e a chiunque rivesta cariche sociali e la corresponsione a lavoratori subordinati o autonomi di retribuzioni o compensi superiori (art. 8, c. 3 D.Lgs. 117/2017). Per meglio comprendere la nuova disciplina faremo riferimento a quanto previsto in materia dall’art. 10, c. 6 D.Lgs. 460/1997, relativamente ai componenti gli organi amministrativi e di controllo e alle retribuzioni ai lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda il compenso agli organi sociali è la stessa legge di riforma (art. 8 CTS) a indicarne i parametri (proporzione rispetto all’attività svolta, alle responsabilità assunte, alle competenze specifiche e confronto con altri enti sanitari), consentendo in tal modo una valutazione specifica per ogni singolo ente, rispetto alla precedente normativa Onlus che rinviava a tariffe fissate per legge (D.P.R. 645/1994, abrogato dal D.M. 169/2010, e D.L. 239/1995) in merito agli emolumenti dei dottori commercialisti. Il legislatore della riforma, in linea di principio, ha quindi consentito che gli emolumenti corrisposti a norma dell’art. 8 D.Lgs. 117/2017 possano essere anche superiori rispetto a quelli erogati in applicazione dell’art. 10, c. 6 D.Lgs. 460/1997. È, tuttavia, evidente come ogni decisione in materia debba...

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