Consulenza aziendale, commerciale e marketing 02 Settembre 2024

È ora di finirla con l’Alta Formazione!

Quando si dà un nome o un aggettivo ad un prodotto o servizio erogato, bisogna stare molto attenti agli effetti che questo nome avrà sulla platea di riferimento. Non sempre le buone intenzioni ottengono buoni risultati.

Quante volte abbiamo letto nella pubblicità di Centri di formazione e Società di consulenza: "Vi proponiamo un percorso di Alta Formazione...". Confesso: il termine “Alta Formazione” non mi è mai piaciuto, anche facendone spesso parte in qualità di formatore o docente. Nella percezione di chi legge fa presupporre che tutti gli altri corsi elencati siano "bassi" o "medi", quindi li stai svilendo. "Ma con Alta Formazione, si intende per i dirigenti, i professionisti, gli imprenditori!". Peggio ancora, si qualificano le altre figure (...minori?) come di Basso livello, quindi tutte le altre persone che, purtroppo, non sono "Alte". Qual è l’errore di fondo? Semplice: viene tralasciata la più fondamentale regola della comunicazione, quella che richiede che le parole e le frasi utilizzate vengano pensate non su misura di chi le utilizza, ma di chi le riceve. E le parole, si sa, sono importanti, visto che poi generano delle azioni. Non solo: il termine “alto” ha vari significati, sia quantitativi (alto margine, alta pressione, persona alta, ecc.), sia qualitativi (alta qualità, alta performance, alta sensibilità, ecc.), quindi si rischia facilmente di rendere confondibile e indeterminato un termine semplice e chiaro. Il problema di fondo, in questo caso, è che il termine “Alta”, presuppone una “Bassa”, con gli...

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