Le fatture di acconto per acquisto di beni da fornitori Extra UE, prima della consegna definitiva dei beni: conseguenze ai fini Iva ed esterometro.
Quando si ricevono fatture di acquisto di beni da fornitori stabiliti in Paesi fuori dall'Unione Europea (per esempio Stati Uniti, Cina, ecc.) e queste si riferiscono a semplici acconti per future consegne, sorge sovente il dubbio di come ci si deve comportare sia ai fini Iva, ai sensi dell’art. 6 D.P.R. 633/1972, sia ai fini dell'esterometro dal 1.07.2022 (leggasi art. 1, c. 3-bis, n. 1 D.Lgs. 5.08.2015, n. 127).
L’art. 6 D.P.R. 633/1972 disciplina il momento impositivo dei beni mobili che, come sappiamo, si verifica alla consegna dei beni stessi; inoltre, in particolare al comma 4, viene disposto che, se anteriormente al verificarsi degli eventi indicati nei precedenti commi o indipendentemente da essi è emessa fattura, o è stato pagato in tutto o in parte il corrispettivo, l'operazione si considera effettuata, limitatamente all'importo fatturato o pagato, alla data della fattura o a quella del pagamento. Sempre il D.P.R. 633/1972, precisamente agli artt. 67-69 e 70, disciplina le importazioni; per la precisione, l’art. 70, c. 1 dispone che “l’imposta relativa alle importazioni è accertata, liquidata e riscossa per ciascuna operazione”, quindi seguendo le disposizioni in materia doganale (determinazione del valore delle merci in Dogana).
Si ricorda a tal fine che, con la reingegnerizzazione del processo doganale di importazione, nei documenti doganali a supporto della registrazione, ai fini della...