Dagli albori della civiltà, l’uso di dazi e barriere è stata la norma, costituendo eccezioni le realtà come Atene o Roma, dove invece si applicava una certa libertà di mercato incoraggiando anche attività a capitale straniero: non per nulla, Roma e Atene divennero potenze globali assolute.Il libero scambio e la liberalizzazione sono eventi relativamente recenti nella lunga evoluzione dei mercati, riconducibili alla fine della Seconda Guerra Mondiale, all’egemonia USA e alla ricerca di sbocchi per l’enorme surplus produttivo accumulato dalla macchina bellica americana.Internet ha messo il turbo a queste tendenze, creando una rete planetaria che ha avvicinato realtà migliaia di chilometri, spalancando enormi opportunità.Indubbiamente la globalizzazione ha migliorato la vita di centinaia di milioni di persone in Paesi emergenti come Cina, India e Brasile, favorendo la nascita di una nuova classe media e contribuendo a ridurre l'estrema povertà a livello mondiale. Tuttavia, questo processo non ha distribuito i benefici in modo uniforme, ma ha accentuato le disuguaglianze.Negli ultimi anni il numero di miliardari ha raggiunto livelli mai visti: nel 2015 ne erano censiti 1.826, oggi sono più di 3.000; il loro patrimonio netto complessivo era di 7.050 miliardi di dollari, oggi supera i 16.100 miliardi. In molti Paesi avanzati, la globalizzazione ha contribuito a erodere la classe media, penalizzando in particolare i lavoratori con basse competenze e provocando una...