ETS ed Enti non commerciali 24 Marzo 2025

Gruppi di Enti del Terzo Settore (ETS)

Uno dei punti controversi della Riforma del Terzo settore è la possibilità di costituire gruppi del Terzo settore, dando vita a strutture che operano con un certo grado di coordinamento gestionale e strategico, pur mantenendo il requisito della non lucratività.

Negli ultimi anni, il Terzo settore ha assunto un ruolo sempre più centrale nel contesto economico e sociale italiano, portando all'emersione di forme organizzative complesse che richiedono una regolamentazione, anche sotto il profilo giuridico, più strutturata. Uno degli aspetti più dibattuti, in questo contesto, è la possibilità di costituire gruppi di enti non profit, e, in particolare, gruppi di enti del Terzo settore. In pratica, si tratta di dar vita a strutture che, mantenendo finalità non lucrative, operano con un certo grado di coordinamento gestionale e strategico. Va subito detto che il Codice del Terzo settore (D.Lgs. 117/2017) non prevede una disciplina specifica per i gruppi di ETS, ma l'art. 4 D.Lgs. 112/2017 disciplina espressamente i gruppi di imprese sociali. Si noti che il c. 1 di detto articolo nel disciplinare l’attività di direzione e coordinamento di un’impresa sociale, richiama, in quanto compatibili, i seguenti articoli del Codice Civile:- artt. da 2497 a 2497-septies (in tema di direzione e coordinamento di società)- art. 2545-septies (in tema di gruppo cooperativo paritetico).Nel Codice del Terzo settore l’unico riferimento al concetto di direzione e coordinamento è contenuto nell’art. 4, c. 3.L’art. 4, c. 1 del CTS individua le diverse categorie di enti rientranti nel Terzo settore; il c. 3 dello stesso articolo elenca gli enti esclusi dalla possibilità di diventare enti del Terzo settore e vieta il controllo, la direzione e il...

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