La posizione dell’Agenzia delle Entrate è sempre più chiara in merito alla legittimità nell’erogazione dei compensi sportivi ed alle figure che possono percepirli.
Che l’utilizzo dei c.d. compensi sportivi nelle ASD e SSD sia uno strumento ampiamente utilizzato è un fatto noto, grazie sia alla totale detassazione degli importi fino a 10.000 €, che per l’assenza di ogni necessaria comunicazione preventiva o altri adempimenti che caratterizzano le forme di lavoro ordinario subordinato e parasubordinato.
Questa situazione ha portato nel corso degli anni ad un utilizzo talmente generalizzato da dover essere meglio circoscritto da parte della dottrina e dell’Amministrazione Finanziaria.
A tal proposito le ultime 2 risposte ad interpelli, n. 189 e 190 di aprile 2022, dell’Agenzia delle Entrate chiariscono nuovamente le condizioni in cui è possibile e legittimo, a parere del Fisco, fare ricorso a questo strumento per corrispondere un emolumento ai collaboratori.
I due interpelli effettuano un lungo preambolo per ripercorrere l’evoluzione normativa delle somme erogate ai sensi dell’art. 67, c. 1, lett m), D.P.R. 917/1986 che, ricordiamo, non riguarda solo i compensi, ma anche le indennità di trasferta, i rimborsi forfettari di spesa ed i premi inquadrandoli fiscalmente quali redditi diversi a condizione che non siano conseguiti nell’esercizio di arti o professioni, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente e senza vincolo di subordinazione.
A tal riguardo è utile ricordare gli indici di professionalità che non rendono legittima...