Coop e terzo settore 16 Marzo 2020

Il bilancio dell'impresa commerciale degli enti del Terzo settore

Dopo l'approvazione (23.01.2020) dei modelli, il punto sulle scritture contabili e gli altri aspetti correlati.

L'art. 13, c. 4 del CTS prevede che “gli enti che esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale devono tenere le scritture contabili di cui all'art. 2214 C.C.”. L'obbligo di tenuta delle scritture contabili secondo il Codice Civile è tipico dell'imprenditore commerciale (vedi artt. 2214-2220). Lo stesso art. 13, c. 5 prevede che “gli enti del Terzo settore di cui al comma 4 devono redigere e depositare presso il Registro delle Imprese il bilancio di esercizio redatto, a seconda dei casi, ai sensi degli artt. 2423 e seguenti, 2435-bis o 2435-ter C.C.”. Ai sensi dell'art. 2082 C.C. la definizione di imprenditore deve essere intesa in senso oggettivo, rimanendo giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro; d'altra parte deve essere escluso il carattere imprenditoriale dell'attività nel caso in cui essa sia svolta in modo del tutto gratuito. La nozione di imprenditore si basa sull'esercizio di un'attività definita dai seguenti requisiti: - economicità (autosufficienza economica); - professionalità (attività economica abituale, non occasionale); - organizzazione (coordinamento da parte dell'imprenditore dei fattori della produzione). Rimane ancora da chiarire che cosa si intende per impresa “commerciale”. L'opinione prevalente è rivolta a considerare la nozione di impresa commerciale in termini di...

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