Coop e terzo settore 31 Agosto 2020

Il bilancio di esercizio del “ramo” ETS degli enti religiosi

A monte della redazione della prima situazione patrimoniale, si pongono alcuni problemi preliminari di grande importanza.

Ai sensi dell'art. 4, c. 3 D.Lgs. 117/2017, gli enti religiosi che, in quanto tali, non possono assumere la qualifica di enti del Terzo settore, possono tuttavia costituire un “ramo” ETS per lo svolgimento delle attività di interesse generale (art. 5 del CTS), a condizione che, per tali attività, adottino un regolamento che recepisca le norme del Codice del Terzo settore. Deve essere altresì costituito un patrimonio destinato e devono essere tenute scritture contabili separate, ai sensi dell'art. 13 del CTS. Non vi è ombra di dubbio, pertanto, che il bilancio di esercizio del “ramo” deve seguire la modulistica di cui al D.M. 5.03.2020 “Adozione della Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore”. Vi sono però alcuni punti preliminari da chiarire a livello di costituzione del “ramo”, che possono condizionare la rappresentazione della situazione patrimoniale del “ramo” stesso. Il punto da cui partire è il “perimetro” delle attività e dei beni che entrano nel ramo. La loro individuazione non è sempre facile, sia dal punto di vista civilistico che per le ricadute fiscali. Il caso più semplice è quello del “ramo” Onlus che assume la veste di ramo ETS. Basterà tenere lo stesso perimetro del “ramo” Onlus e non dovrebbero esserci problemi di ordine fiscale. Dal punto di vista contabile, si...

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