Coop e terzo settore 19 Luglio 2021

Il principio di democraticità nel Codice del Terzo settore

È diventato un aspetto cardine che regola il funzionamento delle associazioni del mondo non-profit.

Il principio di democraticità costituisce certamente un elemento comune a tutti gli enti ETS, tanto da emergere in più punti del Codice del Terzo settore (D. Lgs. 117/2017). In passato, tuttavia, si è sostenuta la possibilità di limitare l'operatività di tale principio, facendo leva sul disposto dell'art. 36 C.C. Tale disposizione, infatti, attribuisce all'autonomia privata dei soci la facoltà di regolare l'organizzazione interna delle associazioni non riconosciute. Di conseguenza, sulla base di questa interpretazione, si riteneva che gli accordi interni all'associazione potessero differenziare le posizioni degli associati, anche con riguardo ai diritti a essi riconosciuti; rendendo in tal modo possibile la limitazione del diritto di voto in capo a determinate categorie di soci. A seguito dell'avvento del Codice del Terzo settore, ma ancor prima con la legge delega n. 106/2016, tale interpretazione deve ritenersi ormai definitivamente superata. Infatti, già l'art. 4, lett. d), nell'individuazione dei principi e dei criteri per l'elaborazione del Codice, richiamava “forme e modalità di organizzazione ispirate ai principi di democrazia, eguaglianza, pari opportunità, partecipazione degli associati e dei lavoratori”. Alla luce dell'adozione del recente Codice del Terzo settore, si rende dunque necessario analizzare la normativa dettata per gli enti ETS, al fine di...

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