Coop e terzo settore 17 Agosto 2020

Il rendiconto di cassa degli enti del Terzo settore

Il modello di bilancio semplificato interesserà moltissimi enti di piccole dimensioni. La semplicità della compilazione può andare a discapito della completezza delle informazioni

L’art. 13 “Scritture contabili e bilancio” del D.Lgs. 117/2017, indica il contenuto minimo del bilancio civilistico degli enti del Terzo settore che non esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale. In particolare, il c. 3 prevede che il bilancio “deve essere redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, sentito il Consiglio Nazionale del Terzo settore”. A loro volta, i primi due commi dell’art. 13 individuano due tipologie di bilanci: Gli enti del Terzo settore devono redigere il bilancio di esercizio formato dallo Stato Patrimoniale, dal rendiconto gestionale, con l’indicazione dei proventi e degli oneri dell’ente e dalla relazione di missione. Gli enti con introiti, complessivamente considerati, inferiori a 220.000 euro per entrate correnti, risultanti dal bilancio di esercizio precedente, possono (quindi, è un'opzione, non un obbligo) predisporre un bilancio in forma di rendiconto per cassa, cioè a entrate e uscite, con tutti i vantaggi e limitazioni che ciò comporta. Osserviamo che, in questa logica, vanno escluse dal computo di cui sopra le entrate relative a disinvestimenti, intendendo come tali le alienazioni di elementi aventi natura di immobilizzazioni, in quanto non sono entrate relative alla gestione corrente, così come quelle relative al...

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