Consulenza aziendale, commerciale e marketing 24 Luglio 2025

Imprevisti

In un mondo che scorre veloce e cambia velocemente e drasticamente è difficile, se non azzardato, fare previsioni per il futuro.

Una decina di anni fa mi ero ispirato, per un mio editoriale, a un libro del 2016 di Alec Ross, “futurologo”, allora consigliere di Barak Obama, dal titolo “Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent’anni”. Raccontava di un mondo in piena accelerazione, grazie ai Big Data, e prevedeva scenari sulla base delle dinamiche più innovative, scenari positivi, aperti a grandi opportunità per tutti.Riprendendolo in mano in questi giorni sorridevo ripercorrendo quelle pagine che, a distanza non di 20, ma di soli 10 anni, appaiono scritte con un ottimismo sì, razionale, ma che non aveva messo in conto la velocità accelerata ed esponenziale dei cambiamenti. Alcune previsioni relative alla sostituzione del lavoro umano con l’automazione, la scomparsa di lavori e professioni e la comparsa di altre, i cambiamenti in agricoltura e nell’industria si sono in parte verificati, è vero, ma erano proiezioni di un esistente in divenire. Ancora in clima di globalizzazione, di orizzonti ampi, è venuta a mancare la verifica della concentrazione dei poteri, soprattutto nelle industrie a tecnologia più avanzata e nella finanza. Certo, non si poteva prevedere il ritorno a guerre di conquista o il depotenziamento delle regole comuni, del diritto internazionale. Forse non era nemmeno prevedibile l’implosione della globalizzazione e l’adozione dei dazi come arma economica (e politica).Era difficile prevedere un ritorno di un mondo autarchico in presenza dello...

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