Nel complesso panorama degli incentivi fiscali per l'innovazione tecnologica, l'introduzione dell'obbligo di comunicazione preventiva per gli investimenti in beni strumentali Industria 4.0, ha generato non poche preoccupazioni tra gli imprenditori e i loro consulenti. Tuttavia, esiste una soluzione per chi ha avviato progetti senza adempiere a questo nuovo requisito: la remissione in bonis. Questo strumento giuridico offre una seconda possibilità a chi rischia di perdere importanti agevolazioni fiscali a causa di una dimenticanza formale.
L'art. 6, D.L. 39/2024 ha stabilito che dal 30.03.2024 la fruizione dei crediti d'imposta per investimenti in beni Industria 4.0 e per attività di ricerca, sviluppo e innovazione è subordinata a una duplice comunicazione all'Agenzia delle Entrate. La prima, di natura preventiva, deve indicare l'investimento previsto e la presunta distribuzione del credito d'imposta negli anni. La seconda, consuntiva, serve ad aggiornare i dati una volta completato l'investimento.
Cosa succede se un'impresa ha già avviato un investimento dopo il 30.03.2024 senza effettuare la comunicazione preventiva? È qui che entra in gioco la remissione in bonis disciplinata dall'art. 2 D.L. 16/2012. Questo istituto permette di sanare omissioni o ritardi relativi ad adempimenti formali necessari per accedere a benefici fiscali, purché sussistano determinate condizioni. La remissione...