Coop e terzo settore 08 Novembre 2019

ISA sempre più in salita per le cooperative

Sono numerose le anomalie riscontrate negli indicatori applicati al settore, con giudizi di affidabilità insufficienti e con il paradosso che il punteggio è più basso laddove il perseguimento dello scopo mutualistico è superiore.

In un quadro di generale complessità e incertezza della disciplina degli ISA, le cooperative stanno fronteggiando anche le difficoltà derivanti dalle proprie specificità, posto che la costruzione dei modelli non ha tenuto conto, se non in situazioni marginali, del fine mutualistico proprio delle società cooperative. Il ristorno, per esempio, viene preso in considerazione solo in pochissimi ISA, nonostante la cooperazione operi in quasi tutti i settori dell'economia. Ecco allora il proliferare di “giudizi” non soddisfacenti, che potrebbero costituire la base per l'avvio di attività di controllo. Tra le principali anomalie riscontrate, va innanzitutto ricordato il caso emblematico delle cooperative sociali (imprese sociali di diritto), la cui causa di esclusione non può ancora operare, mancando al momento l'autorizzazione della Commissione Europea. Pertanto, pur avendo riconosciuto il legislatore che gli ISA non sono compatibili con le imprese sociali, dovranno comunque essere applicati in via temporanea, incassando in questa fase giudizi di affidabilità ampiamente negativi. Inoltre, meritano menzione le significative anomalie connesse agli indici che sono influenzati dalle variazioni fiscali riferite alle agevolazioni tributarie tipiche del settore cooperativo (esenzione art. 10 e 11 D.P.R. 601/1973, detassazione parziale dell'utile destinato a riserva indivisibile) che trovano allocazione, per...

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