L'Avvocato Generale della Corte di giustizia europea ha depositato il 10.04.2025 le sue conclusioni nella causa C-101/24, fornendo importanti chiarimenti sull'applicazione dell'Iva ai servizi elettronici, in particolare alla distribuzione di app mobili tramite app store, nel periodo “precedente al 1.01.2015”.Caso e questioni chiave - La controversia riguarda una società tedesca sviluppatrice di applicazioni di gioco per dispositivi mobili, distribuite tramite un app store gestito da una società irlandese tra “il 2012 e il 2014”. I giochi erano scaricabili gratuitamente, ma gli acquisti in-app erano a pagamento.Inizialmente, la società tedesca si considerava prestatore dei servizi ai destinatari finali, versando l'Iva in Germania. Successivamente, ha ritenuto che, ai sensi dell'art. 28 della Direttiva 2006/112/CE, il prestatore fosse la società distributrice e quindi l'Iva dovesse essere versata in Irlanda.Applicazione dell'art. 28 prima del 2015 - L'Avvocato Generale ha concluso che l'art. 28 della direttiva Iva si applica alla fornitura di app mobili tramite app store “anche prima del 1.01.2015”. Come evidenziato nella sentenza Fenix International (C-695/20), “la presunzione contenuta nell'art. 9-bis del regolamento di esecuzione n. 282/2011 non modifica la natura di quella stabilita all'art. 28 della direttiva Iva, ma si limita a concretizzarla nel contesto specifico dei servizi prestati tramite mezzi elettronici”.In pratica, questo significa che quando...