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IVA
31 Dicembre 2024
La Cassazione fa chiarezza sulla rilevanza Iva delle transazioni
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 19.12.2024, n. 33296, si è pronunciata sulla controversa questione della rilevanza Iva in ordine all’erogazione di una somma di denaro contemplata in un contratto di transazione a fronte di una serie di prestazioni di fare o di non fare.
Preliminarmente, proprio come ritiene il Giudice di Cassazione, si deve sottolineare come le previsioni dell'art. 15 D.P.R. 633/1972 non siano correlabili alle transazioni, in quanto esse si riferiscono alle penalità per ritardi o altre irregolarità nell'adempimento del contratto e riguardano le ipotesi in cui il pagamento di una somma di denaro assume valore sanzionatorio. In quest'ultima ipotesi, non è prospettabile il pagamento del tributo, non essendo rilevabile né una cessione di beni, né la prestazione di un servizio, a differenza dell'ipotesi in cui il pagamento, pur trovando la propria ragione in termini storici in una controversia, sia previsto in termini causali a fronte di un preciso obbligo di fare (la rinuncia definitiva a tutte le domande di cui al giudizio avviato) che, nella causa in questione, ad avviso della parte ricorrente, si sarebbe dovuto ricondurre all’art. 3 D.P.R. 633/1972.Tale norma si inquadra, in particolare, tra quelle c.d. a fattispecie aperta, sancendo la tassazione dei corrispettivi derivanti non solo da una serie di contratti tipici appositamente richiamati, ma anche di quelli che si correlano ad altri contratti e ad altre tipologie di operazioni. È pertanto importante che esistano delle prestazioni che si pongano l'una in preciso nesso causale con l'altra, costituendone reciproca fonte di remunerazione. Per il giudice di Cassazione occorre, quindi, far dipartire la disamina dalla versione testuale dell’art. 3 D.P.R. 633/1972, il...