Gestione degli impianti sportivi dal punto di vista fiscale
Dal 1.07.2023 l’entrata in vigore del D. Lgs. 36/2021 comporterà alcune novità fiscali in merito alla gestione degli impianti sportivi da parte degli enti dilettantistici.
Alla luce della c.d. "Riforma dello sport" si analizza il caso dell’affidamento in gestione ad una ASD/SSD da parte di un Ente Locale, tramite convenzione, di una struttura sportiva, fattispecie per cui sorge un rapporto a prestazioni corrispettive c.d. sinallagmatico tra i soggetti coinvolti.
Con l'art. 9, c. 1-bis D.Lgs. 36/2021 il legislatore ha previsto che dal 1.07.2023, i proventi derivanti dalla gestione degli impianti sportivi, erogati dalle Pubbliche Amministrazioni in qualità di proprietarie, costituiranno per i sodalizi dilettantistici attività diverse esercitate con carattere secondario e strumentale.
Per le ASD, a differenza di quanto ancora permesso sino al 30.06.2023, la novella comporterà:
ai fini reddituali la mancata classificazione di tali somme tra le entrate istituzionali dell’Ente non commerciale, con la conseguente disapplicazione dei benefici previsti dall'art. 143, c. 3, lett. b) del Tuir;
la concorrenza dei suddetti importi alla formazione del plafond, soglia (400.000 euro) prevista al fine di fruire delle agevolazioni del regime forfettario ex L. 398/1991.
Inoltre, sempre dal 1.07.2023, indipendentemente dalla forma giuridica adottata, ove l’ASD/SSD percepisca, da altre realtà affiliate al medesimo organismo, importi per affitto degli spazi dell’impianto di cui è assegnataria, non sarà più applicabile la decommercializzazione ex art. 148, c. 3...