La silenziosa scomparsa della scrittura manuale dalle nostre vite ci mostra come avviene l'estinzione di un’esperienza, un po’ come accadde ai nostri bisnonni o trisavoli con il motore a scoppio rispetto al cavallo da tiro. Ogni grande innovazione tecnologica ha portato con sé preoccupazioni legate alla perdita di competenze tradizionali o all'indebolimento di capacità umane consolidate.Oggi, l'uso massiccio degli smartphone e delle tecnologie digitali sta trasformando le modalità con cui comunichiamo, apprendiamo e ci relazioniamo con il mondo. La scrittura manuale è una delle vittime principali di questo cambiamento: sempre più giovani usano tastiera e schermo per esprimersi e secondo autorevoli ricerche, questa transizione non sarebbe solo tecnica, ma cognitiva. Scrivere a mano implica processi mentali complessi che collegano il movimento fine della mano al pensiero critico e creativo. Ridurre l'uso della scrittura manuale potrebbe quindi avere ripercussioni su abilità correlate, come la memoria, la concentrazione e la capacità di organizzare le idee.Questa paura di "perdere" qualcosa di essenziale non è nuova. Storicamente, ogni grande cambiamento ha generato dibattiti simili. Con l'avvento della rivoluzione industriale, molti temevano che il lavoro manuale e artigianale sarebbe stato soppiantato dalle macchine a vapore. Quando la Bibbia fu tradotta dal latino alle lingue “volgari” nazionali, molti temevano che la perdita del latino come lingua sacra...