Il lavoro occasionale in agricoltura, regolato dalle norme vigenti sul cosiddetto “libretto famiglia” e dai contratti di prestazione occasionale, rappresenta uno strumento flessibile per le aziende agricole che necessitano di personale stagionale o saltuario senza ricorrere a contratti subordinati tradizionali. Recentemente, il Governo ha annunciato la proroga di questo regime straordinario fino al 31.12.2025, consentendo alle imprese agricole di continuare a beneficiare di semplificazioni operative e vantaggi contributivi.
La proroga interessa in particolare le prestazioni occasionali di natura agricola, che possono essere effettuate da lavoratori autonomi non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie o che svolgono attività marginali rispetto al proprio lavoro principale. L’obiettivo è fornire alle aziende strumenti flessibili per far fronte a picchi di lavoro stagionali, come raccolta, semina o manutenzione dei terreni, senza gravare eccessivamente sulla gestione amministrativa.
Dal punto di vista fiscale e contributivo, il regime di lavoro occasionale agricolo prevede la corresponsione di compensi entro un tetto massimo annuo, con versamento dei contributi previdenziali e assicurativi tramite voucher o piattaforme telematiche dedicate. La proroga al 31.12.2025 mantiene le regole di semplificazione già in vigore: il versamento dei contributi avviene in misura predeterminata, calcolata su base giornaliera o oraria, e la documentazione richiesta si limita alla registrazione dei dati essenziali della prestazione.
Per i commercialisti e i consulenti del lavoro che assistono aziende agricole, la proroga comporta l’opportunità di pianificare correttamente il fabbisogno di manodopera per la chiusura dell’anno. È fondamentale verificare il rispetto dei limiti di importo e di durata delle prestazioni, garantendo la corretta registrazione delle giornate lavorate nel sistema telematico Inps o nelle piattaforme abilitate. La mancata osservanza dei limiti può comportare riclassificazione del rapporto di lavoro, con conseguenti obblighi contributivi aggiuntivi e possibili sanzioni.
La normativa prevede inoltre che i lavoratori occasionali agricoli abbiano diritto a tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e contribuzione previdenziale proporzionale. La circolare di proroga ribadisce che è responsabilità del datore di lavoro garantire la sicurezza dei lavoratori anche per prestazioni di breve durata e di monitorare eventuali duplicazioni di incarichi con altre aziende.
Infine, la proroga fino al 31.12.2025 offre un’occasione per i professionisti di aggiornare le procedure interne degli studi commerciali, predisponendo check-list di controllo per la gestione dei voucher e dei registri delle prestazioni, e per supportare le aziende agricole nell’adempimento corretto degli obblighi contributivi e assicurativi. La corretta pianificazione consente di sfruttare appieno le semplificazioni previste, riducendo rischi di contenzioso e ottimizzando la gestione del personale stagionale o occasionale.
In sintesi, la proroga del lavoro occasionale in agricoltura conferma l’importanza di strumenti flessibili per il settore, mantenendo al contempo un quadro chiaro di responsabilità per datori di lavoro e consulenti. I commercialisti svolgono un ruolo strategico nell’assicurare che le imprese agricole rispettino i requisiti formali, fiscali e contributivi, garantendo la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori fino alla fine del 2025.
