Bandi, agevolazioni, bonus, contributi a fondo perduto 25 Novembre 2025

Legge di Bilancio 2026: le novità per le imprese

Le prime anticipazioni sugli incentivi rivolti alle imprese.

La legge di Bilancio 2026 introduce una serie di interventi che ridefiniscono il quadro delle agevolazioni per le imprese. L’obiettivo della Manovra è accelerare digitalizzazione, transizione green, sostegno agli investimenti produttivi e internazionalizzazione.

Tra i cambiamenti più rilevanti emerge la reintroduzione dell’iperammortamento, a sostituzione dei crediti d’imposta “4.0” e “Transizione 5.0”, che prevede una maggiorazione del costo di acquisizione dei beni ai fini dell’ammortamento. Per il 2026 sono previsti 4 miliardi di euro destinati a sostenere gli investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati. Le aliquote variano in base alla tipologia di investimento e alla dimensione del progetto:
- per gli investimenti 4.0 la maggiorazione varia dal 180%;
- per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 100% per la fascia intermedia, fino al 50% per gli investimenti più elevati;
- nel caso in cui l’investimento persegua obiettivi di transizione ecologica e raggiunga una riduzione dei consumi energetici non inferiore al 3% della struttura produttiva o del 5% del processo produttivo interessato dall’investimento, l’impresa potrà accedere al secondo blocco di aliquote, maggiorate del 40%.
Sia negli investimenti 4.0, sia negli investimenti green, saranno agevolabili altresì i beni destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo.
Gli investimenti dovranno essere effettuati nel corso del 2026, con possibilità di completamento entro il 30.06.2027 a condizione che ordine e acconto siano formalizzati entro il 31.12.2026.
Accanto all’iperammortamento viene introdotto un nuovo credito d’imposta dedicato al settore primario (agricoltura, pesca ed acquacoltura) a cui vengono destinati 2,1 milioni di euro. L’incentivo punta a sostenere la modernizzazione tecnologica delle imprese attraverso investimenti in beni strumentali, grazie ad un beneficio del 40% delle spese, con un limite massimo pari a un milione di euro di spesa per impresa.
Prosegue, inoltre, il credito d’imposta destinato alla ZES Unica del Mezzogiorno, che viene prorogato fino al 2028 con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro. L’agevolazione riguarda l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle Regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e le zone assistite dell’Abruzzo). Previsto il rifinanziamento anche per il credito d’imposta rivolto alle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) e la Nuova Sabatini, con uno stanziamento rispettivamente pari a 100 milioni di euro e 200 milioni di euro per il 2026.
Per quanto riguarda invece la Transizione 5.0, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili. Le richieste già inviate resteranno in lista d’attesa e potranno essere accolte solo in caso di nuovi stanziamenti. Rimane comunque possibile presentare ulteriori domande fino al 31.12.2025.

La legge di Bilancio, attualmente in fase di approvazione, potrebbe subire modifiche. L’entrata in vigore è fissata per il 1.01.2026.

Marta Barbieri