Lettera ai futuri professionisti

Care ragazze, cari ragazzi, futuri colleghi, anni fa potevamo ancora incontrarci in aula durante i corsi di preparazione all’esame. Oggi siete così pochi che gli Ordini, salvo rare eccezioni, non riescono più a organizzare quei percorsi utili ad affrontare l’abilitazione con serenità. Tuttavia, non mi arrendo: il desiderio di raggiungervi resta forte, ed è per questo che ho deciso di scrivervi. Il motivo è semplice: vorrei aiutarvi a evitare gli errori che ho commesso io. Fra poco il vostro status cambierà e, dopo tanti sacrifici, diventerete commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati. Ricordate però che questo non è un traguardo, è solo il punto di partenza di una vita professionale affascinante, ma piena di insidie. La nostra è un’attività di servizio, ma non solo in senso tecnico. Se volete davvero fare la differenza o, come spesso dite voi, “avere successo”, dovete acquisire una mentalità orientata agli altri: impegnarvi a migliorare la vita altrui, mettendovi a disposizione delle persone, delle Istituzioni, della società. Sarà necessario contribuire al bene comune dando il massimo, perché “fare del proprio meglio” non sarà sempre sufficiente. Non immaginate mai il successo come un tornaconto personale, quello autentico è ben altro. E non aspettatevelo immediato. Si costruisce ogni giorno, con dedizione, passione e piccoli passi, proprio come quando da bambini imparavate a camminare. Non sarete pagati per le ore di lavoro, ma per il...