È storicamente accettato che gli esseri umani, nel corso della loro storia, dopo aver affrontato i più indicibili orrori siano sempre stati capaci di ripartire. L'uomo riparte, sempre, anche se magari dopo un intervallo più o meno lungo che, almeno in un caso, è durato qualche secolo. L'uomo riparte dopo catastrofi e sconfitte che fanno impallidire la situazione che stiamo vivendo in questi giorni, e il più delle volte l'uomo cerca anche di fare qualcosa di meglio. Eppure, è sempre difficile scendere dal treno in corsa. Per farlo, bisogna prima porre in essere una serie di azioni che inevitabilmente ci farebbero tardare nella nostra rotta quotidiana, dove non c'è spazio per la riflessione, perché siamo troppo impegnati a correre sempre più veloce.
Ed è solo quando il treno è costretto a frenare bruscamente che possiamo interrogarci sul futuro dell'economia e sul modo di affrontare una ripartenza sostenibile. Indiscutibilmente, un'opportunità da cogliere, perché la frenata è stata sì improvvisa e definitiva, ma è anche legittimo pensare che il nostro treno avesse già qualcosa che non andava. Aiutiamo a rialzarsi chi è caduto a terra, ma è probabilmente il caso di farci qualche domanda in più sul funzionamento del treno, una volta tanto, anziché sulla bravura del macchinista.
È in questa direzione che...