Coop e terzo settore 22 Settembre 2022

L'interpello n. 439 e alcune agevolazioni per l'ente ecclesiastico

L’Agenzia delle Entrate ha precisato il perimetro di alcune agevolazioni fiscali previste per gli enti ecclesiastici, esaminando diversi casi presentati dalla Chiesa Apostolica in Italia.

La Chiesa Apostolica in Italia è una confessione religiosa con la quale lo Stato italiano ha concluso un’Intesa nel 2007 (ratificata con L. 128/2012) i cui enti e le cui attività di religione o culto godono delle prerogative riconosciute a tutti gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti delle confessioni religiose con le quali ha concluso patti, accordi o intese. Le questioni presentata dalla “Fondazione Apostolica” - ente patrimoniale della Chiesa Apostolica esplicitamente menzionato nell’art. 15 L. 128/2012 - sono 3 e le risposte date dall’Agenzia non presentano alcuna novità rispetto ai casi già esaminati nel passato (recente, nel caso della circolare 15/E/2022). Anzitutto si conferma che l’esenzione prevista dall’art. 36 del Tuir riguarda gli edifici di culto (oltre alle relative pertinenze e ai monasteri di clausura) e non è subordinata all’attribuzione della categoria catastale E/7 (“Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti anche se di proprietà di privati, purché abbiano le caratteristiche proprie all’uso specifico cui sono destinati”). La risposta precisa che ciò che rileva è la destinazione esclusiva alle attività di religione o culto e la sussistenza delle caratteristiche proprie di tale uso. La seconda domanda riguarda l’applicazione dell’aliquota Ires ridotta (art. 6, D.P.R. 601/1973) alle...

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