Coop e terzo settore 03 Agosto 2020

Modelli di bilancio per gli ETS: riflessi fiscali

In questo contributo si vuole mettere in evidenza la difficoltà di passare, nel caso degli ETS, dal bilancio civilistico al bilancio fiscale.

In data 5.03.2020 (in G.U. 18.04.2020) il Ministero del Lavoro ha emanato il Decreto concernente: “Adozione della modulistica di bilancio degli Enti del Terzo settore”, in attuazione dell'art. 13, c. 3 D.Lgs. 117/2017. In questa sede ci occuperemo di eventuali riflessi fiscali che possono derivare dall'utilizzo di tali schemi di bilancio. Il bilancio di esercizio ha indubbiamente una valenza di carattere civilistico e gli aspetti fiscali non devono condizionare l'elaborazione del bilancio. Qui si vuole solo mettere in evidenza la difficoltà di passare, nel caso in esame, dal bilancio civilistico a quello fiscale (dichiarazione dei redditi). È da capire, anzitutto, quale sia il documento da prendere a base per definire la natura dell'attività e la natura fiscale dell'ente. In pratica, si tratta di correlare i prospetti del rendiconto gestionale con le disposizioni dell'art. 79 del CTS, in particolare con i cc. 2 e 5. Tenuto conto del disposto dell'art. 13, c. 5 del CTS, gli schemi di bilancio recentemente approvati, saranno utilizzati da gli ETS non commerciali, dal momento che gli ETS che esercitano prevalentemente attività di impresa devono tenere le scritture contabili di cui all'art. 2214 C.C. e devono redigere e depositare presso il registro delle imprese il bilancio di esercizio redatto, a seconda dei casi, ai sensi degli artt. 2423 e ss. 2435-bis e 2435-ter C.C. Il Decreto ministeriale, già...

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