Coop e terzo settore 29 Gennaio 2021

Nuova modalità di tassazione dei ristorni nelle società cooperative

Dopo l'intervento della legge di Bilancio 2021, un sistema molto favorevole e pensato per indurre la patrimonializzazione.

Nell'ambito del settore cooperativo, il ristorno è stato sempre utilizzato quale modalità tipica di distribuzione dell'eccedenza dei ricavi rispetto ai costi derivanti dalla gestione mutualistica. L'avanzo mutualistico della gestione infatti, ove presente, può essere erogato ai soci tramite lo strumento del ristorno nel rispetto delle regole di cui all'art. 2545-sexies C.C. Prima della legge di Bilancio 2021, la disciplina fiscale del ristorno era dettata sostanzialmente dall'art. 6 D.L. 63/2002 (conv. L. 112/2002) con vari documenti di prassi dell'Agenzia delle Entrate, tra cui la risoluzione 172/E/2002 e la circolare 53/E/2002 entrambe utili a chiarire che la fiscalità dei ristorni in capo ai soci è direttamente correlata al trattamento fiscale applicabile alle operazioni sottostanti al rapporto di scambio mutualistico. Il quadro era il seguente: - i ristorni a soci persone fisiche non lavoratori o non imprenditori o autonomi, in generale, non erano assoggettati a tassazione (salvo specificità quali quelle collegabili, ad esempio, ai soci di cooperative bancarie e ai ristorni attuati tramite piani di aumento di capitale per i quali valgono le regole generali esposte in seguito); - i ristorni che consistono in un maggior compenso per il lavoro prestato o in una maggiore remunerazione del servizio o del bene conferito o in un minore costo del servizio o bene ceduto al socio, invece, erano assoggettati a...

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