Ordinamento canonico e fusione di enti ecclesiastici
L’interpello n. 555/2022 affronta solo alcune questioni di natura fiscale riguardo il trasferimento del patrimonio in caso di fusione di enti ecclesiastici. Tuttavia meritano di esser focalizzati anche i profili civilistici dell’operazione.
La questioni fiscali relative al trasferimento del patrimonio di un ente ecclesiastico a seguito di incorporazione dello stesso in un altro ente ecclesiastico (entrambi appartenenti alla medesima struttura religiosa) sono oggetto dell’interpello dell’Agenzia delle Entrate 8.11.2022, n. 555. La questione non è nuova, in quanto già oggetto della risoluzione 15.04.2008, n. 152/E, tant’è che l’Agenzia assume la medesima impostazione di fondo adottata da quest'ultima.
Rispetto al 2008 occorre, però, considerare che l'art. 1, c. 737 L. 147/2013 consente ora di applicare a tale operazione - ricorrendo le condizioni previste - l’agevolazione dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa: “Agli atti aventi ad oggetto trasferimenti gratuiti di beni di qualsiasi natura, effettuati nell'ambito di operazioni di riorganizzazione tra enti appartenenti per legge, regolamento o statuto alla medesima struttura organizzativa politica, sindacale, di categoria, religiosa, assistenziale o culturale, si applicano, se dovute, le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna” (come confermato dalla circolare n. 2/E/2014 e dall’interpello n. 279/2020).
In premessa, l’Agenzia accenna, seppur per dichiarare che non è oggetto dell’interpello, ad una questione preliminare che, invece, merita di essere seppur succintamente esaminata:...